giovedì, 25 Aprile 2024
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Nuovo regolamento urbanistico, una Firenze a ”volume zero”

Riguarda 800mila metri quadri di superficie, può attirare investimenti per un miliardo e mezzo e creare fino a 10mila posti di lavoro. Stop alla cementificazione. Presentato il documento che regolerà l'assetto del territorio e i cambiamenti futuri della città

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Riguarda 800mila metri quadri di superficie per un investimento potenziale di 1,5 miliardi di euro che potrebbe tradursi in 10mila posti di lavoro. Impressionante fin dai numeri, il nuovo Regolamento urbanistico comunale che determina l’assetto del territorio e i cambiamenti futuri della città è stato presentato oggi dalla giunta e passerà all’esame del consiglio comunale a partire dal 9 febbraio. Prima regola: “volume zero”, stop alla cementificazione.

il piano regolatore va in pensione

Il nuovo strumento di pianificazione sostituirà definitivamente il vecchio piano regolatore di Firenze. “È l’atto più importante di questa consiliatura – ha detto il sindaco Dario Nardella – Dopo 15 anni Firenze ha il suo primo regolamento urbanistico”.

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40mq di servizi per ogni cittadino

Il nuovo Regolamento autorizza demolizioni e ricostruzioni per 800mila metri quadrati. Individua 87 aree di trasformazione (con oltre 65milioni di euro in oneri di urbanizzazione), 19 aree con superficie in trasferimento, 20 aree con superficie in atterraggio, 107 aree per strade e piste ciclabili, parcheggi, impianti sportivi, verde pubblico e altri servizi pubblici. In sostanza sono quasi 40 metri quadrati ad abitante di servizi collettivi, più del doppio di quanto previsto dalle norme.

Stop al cemento: un Ruc a volume zero

“Le parole d’ordine del regolamento – ha detto il sindaco – sono rigenerazione, sostenibilità e lavoro”. Rigenerazione “significa grande impegno sulla trasformazione di 800mila metri quadrati di immobili dismessi, vecchie fabbriche, vecchi uffici, abitazioni, ma sempre a volumi zero: l’obiettivo è quello di avere una città che si trasforma senza lasciare spazio a speculazioni, espansioni e cementificazioni”.

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Quanto alla sostenibilità, ha aggiunto Nardella, “con questo regolamento possiamo investire sul risparmio energetico e sul social housing attivando fino a 50mila metri quadrati di nuova attività di edilizia sociale per i giovani e la famiglie”. Infine il lavoro: “grazie alla trasformazione di questi 800mila metri quadrati, si possono attivare 10mila nuovi posti di lavoro per un miliardo e mezzo di euro di investimenti”.

Nell'immobile dismesso nasce un'attività

Tra le tante novità introdotte, tre sono le principali. La prima riguarda l’uso temporaneo degli immobili: “Una norma – ha detto l'assessore alle Politiche del territorio e patrimonio Elisabetta Meucci – che risponde alle esigenze della città e dei giovani. Consentiamo ai giovani di utilizzare in modo temporaneo gli immobili dismessi, superando le destinazioni urbanistiche permanenti. Questo permetterà a loro di avviare attività, ovviamente con destinazioni in forma sperimentale, e ai padroni di casa di acquisire risorse che ne consentano il mantenimento. Una misura che serve anche alla città per continuare a crescere ed evolversi”.

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Da una casa se ne fanno due

C'è poi il via libera alle famiglie che vogliono suddividere un solo appartamento anche sotto i 50 metri quadrati purché fuori dall’area Unesco. “Le famiglie che hanno un appartamento grande e vogliono ricavarne uno per il figlio – ha spiegato Meucci – avranno vita più facile: fuori dall’area Unesco, infatti, il Ruc apre alla possibilità di ricavare un appartamento di 28 metri quadrati minimo, mentre conferma i 50 metri lordi come unità immobiliare minima nel centro storico”. Terza novità, le forme di tutela delle botteghe storiche secondo quanto previsto dalla nuova norma del codice dei Beni culturali.

Il regolamento semplifica alcune norme, lasciando ad esempio la possibilità di intervento edilizio diretto (quindi di procedere senza piano attuativo) in caso di restauro, risanamento conservativo o ristrutturazione edilizia con mutamento della destinazione d’uso originaria.

Le altre novità

Il Ruc introduce poi la perequazione (il trasferimento di superfici incongrue da un luogo ad un altro), la cessione gratuita di spazi utili alla collettività come strumento anti-degrado, e la premialità per il trasferimento: nel caso cioè di trasferimento con la stessa destinazione di quella originaria, la premialità sarà del 20% (ovvero un aumento della superficie pari al 20%), mentre nel caso di mantenimento della destinazione d’uso originaria la premialità prevista è del 30 per cento. Quanto alla mobilità, il Ruc si propone il potenziamento del trasporto pubblico, l’agevolazione del trasporto privato e la promozione della sostenibilità con la realizzazione di piste ciclabili e parcheggi.

Un percorso partecipato

Il Ruc arriva alla stesura attuale dopo 746 osservazioni, di cui 184 considerate accoglibili e 299 parzialmente accoglibili, presentate per la maggior parte (611 di queste) da singoli cittadini. Il resto delle osservazioni è arrivato da istituzioni, associazioni di categoria, ordini professionali, istituti religiosi.

l'ordine degli architetti

“Finalmente dopo 15 anni è in dirittura di arrivo il nuovo Regolamento urbanistico di Firenze. Ci auguriamo che siano recepite le osservazioni e le proposte di miglioramento che anche il nostro Ordine, in collaborazione con la Consulta delle professioni tecniche, ha presentato per rendere più agili le trasformazioni urbane e il recupero delle aree degradate della città dal punto di vista normativo e burocratico”. Così la presidente dell'Ordine provinciale degli architetti di Firenze Marzia Magrini accoglie l'approvazione del nuovo Ruc da parte della giunta comunale di Firenze.

“Auspichiamo che adesso si vada avanti spediti con la semplificazione delle procedure, in modo tale che gli interventi di rigenerazione possano avere effettiva attuazione nei prossimi 5 anni. Chiarezza e snellimento dei procedimenti sono infatti un imperativo ancora più stringente in questo periodo di difficoltà economica”, dice Magrini.

In vista dell'approvazione definitiva del Regolamento urbanistico in Consiglio comunale, aggiunge la presidente dell'Ordine, “siamo pronti a continuare a collaborare con il Comune e in particolare con la Commissione urbanistica per rendere ancora migliore questo Ruc già innovativo, con lo spirito costruttivo che ha mosso il nostro lavoro in questi mesi. Ora attendiamo di analizzare nel dettaglio le considerazioni fatte dagli uffici comunali in merito alle osservazioni”.

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