venerdì, 19 Aprile 2024
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Al Meyer l’attesa è un gioco

Nel mondo delle fiabe si entra dalla finestra: ecco "Le finestre dei sogni", maxi-schermi interattivi per attendere il proprio turno di visita in un mondo di fiabe e personaggi colorati

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Tra paesaggi incantati, personaggi fantastici e racconti interattivi, aspettare il proprio turno per una visita medica al Meyer diventa un gioco. Merito de “Le finestre dei sogni”, due enormi schermi e quattro monitor touch-screen in funzione da ieri nella sala di attesa davanti agli ambulatori specialistici e alla radiodiagnostica dell'ospedale pediatrico fiorentino, la porta (o meglio, la finestra) d'ingresso al mondo magico e interrattivo realizzato dal pittore e visual artist Giuseppe Ragazzini.

Una finestra sul mondo (magico)

Le finestre magiche nascono per portare distensione e relax in un momento molto particolare come quello dell’attesa, in cui l’attenzione – soprattutto dei genitori – è concentrata sull’esito della visita medica dei bambini. Le immagini animate, e i delicati effetti sonori e musicali che le accompagnano, sono pensate per favorire il rilassamento e allontanare stress e preoccupazioni, attraverso l’immersione in una narrazione “altra”, fatta della materia dei sogni e della creazione artistica che permette ai bambini di liberare fantasia e creatività mentre aspettano. Così i minuti trascorrono più in fretta e il tempo speso nell’attesa diventa un’esperienza piacevole.

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Paesaggi, colori e animali d'artista

A creare i contenuti di queste finestre magiche è stata la fantasia di Giuseppe Ragazzini, pittore, scenografo e visual artist non ancora quarantenne, ma già apprezzato a livello internazionale. Nato a Londra nel 1978, si è laureato in filosofia a Firenze e qui ha esposto nelle sue prime mostre collettive. Dal 2002 sperimenta con l'arte digitale e ha collaborato con moltissimi artisti, tra i quali Vinicio Capossela, Avion Travel, Paolo Conte, Ornella Vanoni, Elisa. Nel settembre del 2014 ha realizzato tutte le videoscenografie per l'opening gala della New York Philharmonic Orchestra di New York presso il Lincoln Center: “La Dolce vita, the music of Italian Cinema”.

Il filmato, che al momento dura 30 minuti ma verrà presto ampliato, è diviso in sezioni, ciascuna con un tema conduttore: i colori, la primavera, il mare, i paesaggi, l’abbecedario. I bambini potranno seguire la sfilata degli animali di un circo immaginario, contemplare montagne innevate, tramonti e spiagge deserte bagnate da acque cristalline e restare incantati davanti al mondo sottomarino o allo sbocciare di fiori e colline piene di farfalle variopinte. E grazie ai touch screen, giocare con le lettere e imparare nuove parole.

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Sarà Arturo, un personaggio fantastico, a insegnare ai bambini come utilizzare i touch-screen interattivi posizionati ai lati della videoinstallazione, invitandoli al gioco e trasformandoli, da semplici spettatori, in protagonisti. Nella sala d’attesa i piccoli avranno infatti a disposizione quattro schermi tutti per loro, per giocare e divertirsi in modo creativo utilizzando una app che Ragazzini ha creato apposta per il Meyer. La loro fantasia potrà sbizzarrirsi utilizzando e combinando tra loro varie categorie di oggetti, alcuni dei quali provengono da famosi quadri di grandi pittori come Mirò, Rousseau il Doganiere e Duccio di Boninsegna. Con un semplice movimento delle dita, i piccoli potranno scegliere i pezzi preferiti e trasformarli in un nuovo disegno. Grazie a un’etichetta, ogni opera creata dai bambini sarà “firmata” e titolata. Poi potrà essere spedita come cartolina virtuale via mail o condivisa sui social network o, ancora, caricata su una galleria web, accessibile tramite l’applicazione Gallery Art del Meyer, una vera galleria d'arte dove saranno raccolti tutti i capolavori creati dai bambini.

Da sala d'attesa a cinema il passo è breve: presto i maxi schermi saranno utilizzati per una programmazione di proiezioni cinematografiche dedicate ai bambini ricoverati in ospedale ogni domenica pomeriggio. L’allestimento artistico rientra in un progetto sostenuto dalla Fondazione Meyer nell’ambito delle iniziative di umanizzazione e di accoglienza delle cure nell’ospedale pediatrico.

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Il Meyer – spiega Alberto Zanobini, Direttore Generale del Meyer – vuole essere molto di più di un ospedale pediatrico: una comunità coesa attorno al diritto alla salute dei bambini e delle bambine. A Primavera abbiamo la gioia di inaugurare una grande opera d' arte contemporanea, che – rifuggendo da ogni tipo di autoreferenzialità – ha anche l’ambizione di coinvolgere i bambini come soggetti attivi dell'espressione artistica e non come semplici spettatori. Innovazione organizzativa e innovazione tecnologica si possono realizzare efficacemente solo se in parallelo si realizza una innovazione culturale. La cultura secondo una concezione olivettiana di àncora, ciò che dà saldezza, introducendo valori umanistici”.

“Una finestra dei sogni – spiega Gianpaolo Donzelli, Presidente della Fondazione Meyer – perché i pensieri del bambino, caratterizzati dalla preoccupazione per essere entrato in ospedale, possano colorarsi anche di momenti di spensieratezza. Questo il senso del progetto realizzato dalla Fondazione Meyer, per corrispondere alla visione globale che ha il Meyer di prendersi cura fin dal primo istante in cui il bambino entra in ospedale”.

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