martedì, 19 Marzo 2024
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Vendemmia 2017 in Toscana: previsioni agrodolci

Per l’annata 2017 dagli scaffali scompariranno in media 2 bottiglie su 5. Siccità e gran caldo hanno ''ristretto'' la vendemmia in Toscana. le previsioni sul vino che sarà

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Il bicchiere è mezzo vuoto. Il 2017 in Toscana sarà ricordato per la vendemmia agrodolce: aspra se guardiamo la quantità, crollata a causa della siccità e delle temperature roventi, dolce per la qualità dell’uva, con il caldo che ha fatto terra bruciata intorno ai killer degli acini, come parassiti e malattie.

Vendemmia 2017 in Toscana

Le piogge di inizio settembre hanno poi spostato in extremis il livello della qualità verso l’alto. Quest'anno la raccolta in vigna, partita a “scoppio anticipato”, ma una cosa fin dall’inizio è parsa chiara: c’è poco da brindare. Per l’annata 2017 dagli scaffali scompariranno in media 2 bottiglie su 5.

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“Abbiamo avuto delle uve splendide, sane come non mai, i vini saranno belli coloriti e corposi, il problema vero è la quantità – avverte Giovanni Busi, presidente del Consorzio Vino Chianti – abbiamo registrato in media il 30% in meno di produzione con punte del 40”. Tutto questo spingerà su i
prezzi: secondo il borsino del vino si potrebbero avere aumenti fino al 10% sul prodotto finito.

Il vino che sarà (e il clima impazzito)

Un altro Consorzio, quello del Chianti Classico, dà una preview del vino che sarà. “Abbiamo delle gradazioni potenziali piuttosto importanti – anticipa Sergio Zingarelli, presidente del Gallo Nero – probabilmente si otterranno vini di grande piacevolezza ed equilibrio. Per la parte aromatica bisognerà
aspettare”. E ora si guarda al futuro perché le condizioni climatiche estreme non sembrano un’eccezione ma la regola.

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Secondo Zingarelli bisogna tornare a creare laghi in collina, casseforti d’acqua per la siccità. “Va ripensata l’irrigazione, vanno introdotti nuovi vitigni – aggiunge Busi del Consorzio Vino Chianti – in altre regioni già vengono testate piante resistenti alle malattie o alla siccità”. In conclusione, però, guardiamo il bicchiere mezzo pieno: quest’inverno potremo consolarci con il vino 2016, annata eccezionale secondo gli intenditori.

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