giovedì, 25 Aprile 2024
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Una ‘colletta’ per salvare il cimitero degli Allori

Parte il crowdfunding per preservare il cimitero degli Allori che conserva importanti opere d’arte e sculture dell’Ottocento e farlo diventare una nuova meta di riferimento per un turismo colto e selezionato

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Una delle cose che più mi piacciono di Firenze è che, ovunque guardi, veda bellezza. Può essere Santa Maria del Fiore o Santa Maria Novella, il giardino di Boboli o gli Uffizi, o semplicemente il gioco di luci del sole sull’Arno.

Ci sono però dei posti stupendi, veri e propri angoli di paradiso, che rimangono nascosti e abbandonati a loro stessi, sconosciuti non solo ai turisti ma anche ai fiorentini. Uno di questi è il Cimitero degli Allori che, con le sue effigi e le sue decorazioni, rappresenta il luogo perfetto per una passeggiata rilassante in mezzo alla natura. Come spesso succede alle opere dimenticate, però, c’è il rischio che un luogo dall’enorme valore storico-culturale scompaia.

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IL DESTINO DEL CIMITERO DEGLI ALLORI

Il classico rimbalzo di competenze da una autorità all’altra ha fatto sì che, per lungo tempo, nessuno se ne sia preso cura. Neanche gli stessi privati che hanno comprato le tombe sembrano interessarsi al destino degli Allori.

Per questo, dal maggio 2017 è attiva l’associazione Amici degli Allori, che si occupa di preservare la bellezza del Cimitero e di diffonderne la conoscenza. “Le tombe cascano a pezzi”, ci confessa amareggiata Grazia Gobbi Sica, presidentessa dell’associazione e autrice del libro “In loving memory”. “E questo nonostante il Cimitero conservi importanti opere d’arte e sculture dell’Ottocento: all’epoca, artisti e scultori erano spesso incaricati di decorare le tombe e le sepolture dei defunti”.

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IL CROWDFUNDING

Per preservare questo inestimabile tesoro, da alcuni mesi è attivo un servizio di crowdfunding: chiunque può dare il proprio contributo attraverso un semplice bonifico. “L’obiettivo – prosegue Grazia – è farlo diventare una meta di riferimento per un turismo colto e selezionato, diverso da quel turismo di massa che spesso si riversa a Firenze”.

Allo stesso tempo, l’associazione si muove per far conoscere il Cimitero al pubblico, a partire dagli stessi fiorentini. “Pochissimi lo conoscono, anche a Firenze. L’anno scorso è stato inserito nei Luoghi del Cuore del FAI e ha avuto un grande successo: testimonianza, questa, del grande potenziale del posto”. “Ma la vera sfida”, prosegue Grazia, “è quella del turismo internazionale”.

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Il Cimitero degli Allori, infatti, ospita le spoglie di personalità quali Frederick Stibbert, Violet Page e Larkin Goldsmithe Mead. Facciamo un fioretto per il 2018: siamo più curiosi, cerchiamo i tanti segreti nascosti di Firenze e prendiamocene cura. D’altronde l’arte è un patrimonio di tutti noi.

Da oltre150 anni un simbolo multireligioso

Progettato dall’ingegnere fiorentino Giuseppe Boccini, il Cimitero degli Allori fu aperto il 26 febbraio 1860. Nato come cimitero protestante, avrebbe dovuto accogliere i defunti delle comunità non cattoliche di Firenze in seguito alla chiusura del Cimitero degli Inglesi. A partire dal 1970, tuttavia, si aprì anche ai defunti di altre confessioni religiose, diventando un simbolo di multiculturalismo. Tra le personalità sepolte al suo interno ricordiamo Oriana Fallaci, Thomas Ball e Howard Pyle.

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